La famiglia Marino della Fazia da sempre coltiva vigneti nei propri fondi di contrada Bufara e Foresta in territorio di San Vito Chietino, vicino alle coste abruzzesi dell’Adriatico. Da altrettanto tempo le uve raccolte sono state vinificate dapprima nella antica cantina del palazzo di famiglia sito nel centro storico di San Vito e successivamente presso i più moderni impianti della locale Cantina San Giacomo. Nella casa colonica di Contrada Bufara vi sono i quattro alloggi di Casa dell’Orto, per chi ama risvegliarsi e passeggiare tra le vigne. A tutti gli ospiti che si trattengono almeno tre giorni siamo lieti di offrire una bottiglia del nostro Pecorino Brut. Su richiesta possiamo fornire negli alloggi i vini nostri, di altre aziende regionali e nazionali o champagne, tutti reperibili anche presso L'Enoteca, punto vendita aziendale in San Vito, o La Balena, ristorante di famiglia nella vicina Rocca San Giovanni. Sono disponibili anche interessanti birre regionali ed internazionali.

La decisione di iniziare la ristrutturazione della Casa dell'Orto, che consideriamo ancora in corso, è nata dalla volontà della nostra famiglia di valorizzare la azienda agricola e dalla mia personale attenzione per il restauro. Sono infatti diplomata in questa arte, che per vari anni ho esercitato in Umbria, dove ho avuto modo di conoscere e toccare con mano le bellezze dei vari borghi, ricchi di storia e cultura. Da quando la Casa dell' Orto è aperta agli ospiti, ho portato a San Vito la mia attività di restauratrice, applicandola anche nel recupero degli edifici di Contrada Bufara.

Il paese di San Vito lega il suo nome ad un passato medioevale di cui residuano nel centro storico, posto nella città alta, vestigia del castello e delle mura, e ad un più recente periodo dannunziano. Sul finire dell' ottocento l' eclettico poeta e scrittore pescarese Gabriele D'Annunzio trascorse un periodo della sua vita in una casa colonica sulla costa sanvitese, nei pressi della spiaggia del Turchino. I quel suo rifugio scrisse nel 1894 il romanzo "Trionfo della morte", in cui immortalò la costa ricca di ginestre fiorite, il trabocco ed il promontorio a strapiombo sul mare, ora chiamato Promontorio Dannunziano, ove ambientò il drammatico epilogo del romanzo. Di questo periodo rimangono appunto la Casa di D'Annunzio (aperta al pubblico solo in occasioni particolari), il trabocco ed il Promontorio. Quest'ultimo costituisce un magnifico punto di osservazione della Costa frastagliata e ricca di calette. Tutto il territorio circostante il paese di San Vito è caratterizzato dalla presenza di vigneti e uliveti: proprio la pregiata produzione di oli ha procurato al comune il titolo di città dell’olio.